La sera del 24 giugno, festa di San Giovanni Battista, nei vicoli nelle piazze di Alcara Li Fusi, antichissimo centro dei Nebrodi in provincia di Messina, le donne addobbano con i “pizzara” (caratteristiche coperte multicolori alcaresi tessute con antichi telai) e ciotole di “lavuri” (sottili steli di grano germogliato al buio) gli altarini del “Muzzuni” (la più antica festa pagana d’Italia). All’imbrunire, al rientro della processione religiosa, il “Muzzuni” (brocca o bottiglia senza collo) fasciata da un coloratissimo fazzoletto ed adornato da svariati oggetti d’oro, fiori e germogli di grano, viene portato dalla casa, dove viene segretamente preparato, all’altarino pagano. Questo strano ed antichissimo rito sembra tragga origini da antichi riti propiziatori dell’antica civiltà ellenica (Demetra ed altre) compiuti per favorire il risveglio delle energie generatrici e la fertilità dei campi. L’usanza di adornare il “Muzzuni” con i “lavuri” (germogli di grano) sembra che abbia rapporto con la festa pagana di Adone, il bellissimo dio della mitologia greca, (alla morte di Adone si levarono i pianti delle donne e dalla terra spuntarono miracolosamente germogli di grano), che vive sei mesi sulla terra con Venere, dea dell’amore e della vita e per sei mesi con Ecate, dea del mondo sotteraneo e della morte: il che simboleggia il ciclo stagionale agricolo. La festa, al suono di chitarre e canti, dura fino a tarda notte, si sciolgono inimicizie e si legano “comparati” si …
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mcclella
705359
complimenti presidente ottimo lavoro…